Per la Giornata europea della cultura ebraica

Rinnova i nostri giorni come in passato

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Anche quest’anno Beth Hillel Roma partecipa alla Giornata europea della cultura ebraica che per la 23°edizione ha scelto come tema il Rinnovamento.

Vi aspettiamo il 18 settembre dalle 11:00 alle 18:00 – a Roma, in via Orti di Trastevere 6 – per gli incontri della giornata “Rinnova i nostri giorni come in passato.

Il primo appuntamento sul è sul caso Mortara, con la storica Anna Foa, la studiosa discendente Elena Mortara Di Veroli e il regista Marco Bellocchio, che sul doloroso avvenimento sta girando un film. Avremo con noi l’autrice israeliana Ayelet Gundar-Goshen che presenterà il suo nuovo libro “Dove si nasconde il lupo”, Neri Pozza. E ci sarà il confronto generazionale tra la giovanissima insegnante di ebraico Flaminia Ridolfi e Franca Eckert Coen, vicepresidente di Religions for Peace, già Delegata del Sindaco di Roma alle politiche della multietnicità

Nell’organizzazione del nostro programma  abbiamo coinvolto per la prima volta i giovani della comunità, che hanno contribuito con la sessione “Nani sulle spalle dei giganti” interamente realizzata e gestita da loro con grande entusiasmo.

Ed ecco di seguito dettagli del programma.

Alle 11:00 | Il caso Mortara

Battezzato dalla domestica all’insaputa dei genitori ebrei, il 23 giugno 1858 il piccolo Edgardo Mortara fu tolto per sempre alla sua famiglia perché le leggi pontificie non permettevano la coesistenza tra cristiani ed ebrei. Parleranno del doloroso avvenimento tre ospiti illustri che se ne sono occupati da punti di vista diversi ma convergenti. La storica dell’età moderna Anna Foa,  la discendente studiosa del caso Elèna Mortara Di Veroli e il regista Marco Bellocchio, che sul caso Mortara sta girando un film. Insieme ci aiuteranno a capire come sia stato possibile che nell’800, secolo di rinnovamento, sia accaduto un fatto che ricorda i tempi bui dei secoli addietro. Modera il giornalista del Corriere della sera Paolo Conti.

Alle 15:00 | Incontro tra nuove e vecchie generazioni

Per la sessione organizzata dai giovani non perdetevi il confronto generazionale tra Flaminia Ridolfi, 18 anni, insegnante di ebraico presso la scuola ebraica “Giorgio Coen” e la nostra presidente onoraria Franca Eckert Coen, che tra le altre cose è vicepresidente di Religion for Peace. Ne emergerà la visione dell’ebraismo riformato di due generazioni distanti, ma in realtà molto vicine.

Alle 16:30 | Presentazione del libro di Ayelet Gundar-Goshen

La giovane scrittrice israeliana, Ayelet Gundar-Goshen, amata nel mondo per la sua particolarissima narrativa, presenterà il fresco di stampa “Dove si nasconde il lupo” Neri Pozza editore, 2022.  Presenta lo scrittore Paolo Di Paolo. Traduce dall’ebraico la stessa traduttrice del libro: Raffaella Scardi. L’evento è con il patrocinio dell’Ambasciata d’Israele in Italia.

Dalle 11:00 alle 18:00 | Mostra “Identità culturale e identità storica”

Il programma prevede anche l’esposizione di materiale informativo prodotto dai giovani di Beth Hillel. Saranno esposti alcuni pannelli sulla storia di Beth Hillel Roma, lo Shabbat,  l’alfabeto ebraico e sulla vita di Ben Yehuda, il visionario che contribuì a far rivivere l’ebraico, che divenne lingua ufficiale dello stato d’Israele. L’esposizione sarà presieduta dai giovani, a disposizione del pubblico per spiegazioni e approfondimenti. E poiché siamo orgogliosi di loro, che rappresentano il futuro della comunità, pubblichiamo qui di seguito la loro nota alla sessione che hanno organizzato nell’ambito della giornata sul rinnovamento.

Per noi giovani è più che mai importante la continuità quando si parla di rinnovamento. L’eredità tramandata di generazione in generazione, senza perdere il senso di appartenenza, è infatti per noi un tesoro vitale nella trasmissione dell’identità. Come ha affermato il talmudista Isaia da Trani, le generazioni future non sono altro che nani sulle spalle dei giganti. I giganti sono le generazioni passate che hanno costruito un sistema solido e non avrebbe senso ricominciare senza tener conto delle loro intuizioni, insegnamenti e precedenti esperienze. L’eredità ricevuta – adattata, modificata e per alcuni migliorata – segue il desiderio di rimanere fedeli al percorso o alla visione originale, ma con uno sguardo nuovo. E è qui che noi giovani ritroviamo i segni tangibili di rinnovamento nella tradizione.

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